NAPOLI-SALERNITANA,
DESTINAZIONE SAN PAOLO
Dietro
alla manna che si è abbattuta
sulla testa di Napoli, del
Napoli e dei napoletani c'è una
mano arcana, che si nasconde e
non si rivela, né oggi né mai.
Un nemico così ineffabile si può
scegliere di combatterlo o meno,
checché si voglia ottenere un
risultato. La società
partenopea ha deciso di prendere
di petto questo misterioso
avversario, guerreggiando a
colpi di carta bollata. Il
problema è che un ricorso che
si rispetti se consegnato ad una
giuria imparziale, avrà
certamente buon esito per la
parte lesa. Presentando però
pagine e pagine scritte fitte
fitte ad una giuria non
indipendente, fa solo la
tristezza di chi deve pagare un
onorario astronomico ad un pool
di avvocati. Che lo si voglia o
no, la decisione sulla gara
Avellino-Napoli nonché sulla
lunga e insopprimibile fuga dal
San Paolo è a discrezione della
FIGC. Dei suoi giudici, che però
sembrano più essere dei terzi
nella vicenda. Facile facile è
capire il perché (ci si può
aiutare andando a rivedersi la
sentenza CAF su Catania-Venezia
volendo...), risulta più
comprensibile una spiegazione
separando i due casi. Partendo
dalla gara Avellino-Napoli, il
giudice sportivo Maurizio Laudi
aveva inflitto lo 0-3 agli
ospiti. Il Napoli ha presentato
un articolato ricorso, mirante
alla ripetizione della gara.
Validi gli argomenti dei legali
azzurri, dall '"ipse dixit"
del presidente Galliani (che
aveva ordinato il rinvio della
gara) alle responsabilità
dell'Avellino con annessi e
connessi tanti altri motivi che
sfuggono all'attenzione di pivellini
della legge come molti di noi.
Il problema, però,
paradossalmente è uno solo,
dalla risoluzione o meno del
quale penderà la bilancia a
favore del Napoli o degli irpini.
Quando recuperare
Avellino-Napoli? Lo scandalo è
tutto qui: i vertici del pallone
avrebbero difficoltà a trovare
una data per recuperare la
partita, così diventa vana la
battaglia del Napoli. Ma andiamo
avanti. Difficile che dopo un
torto simile che arriverà nella
tarda mattinata, nel pomeriggio
ci sia un'altra pugnalata al
cuore. Il Napoli infatti confida
nella riduzione della squalifica
del campo, da cinque a quattro
giornate, per giocare al San
Paolo il derby contro la
Salernitana. Calendario ferino,
non amico di nessuno: che
problemi avrebbe avuto la CAF a
ridurre la punizione a quattro
giornate se si fosse giocato un
Napoli-Albinoleffe? Evidente la
responsabilità che dovrà
prendersi Carraro (perché la
responsabilità se la prende
lui, anche per il discorso fatto
prima): firmare il via libera ad
una partita considerata
storicamente a rischio. Ma il
troppo è troppo, ed è
altamente difficile che Napoli
paghi per due. La pena è già
stata scontata da tutti in
maniera esorbitante, sgozzare il
capro espiatorio sarebbe da
animali, una meschinità atroce.
E Napoli non potrebbe
sopportarlo. Ecco perché il
Napoli si appresta a tornare a
Fuorigrotta in occasione del
derby. Sarà una prova di
maturità. Ed è lì che i
napoletani dovranno dare una
lezione di civiltà all'Italia
intera. Sempre che, ovviamente,
giovedì la carneficina non
venga consumata da commensali
storicamente molto affamati, e
attratti dal sangue azzurro.
Marco
Santopaolo
22/10/2003