NAPOLI
SENZA IDENTITA’
Non
si è sfatato il tabù di Cosenza, e
la squadra ha offerto una brutta gara
ai suoi tifosi, ma cos' è che blocca
il Napoli? E’ solo colpa dei
giocatori?
Il
Napoli ha senza dubbio delle lacune in
organico nonostante il mercato di
riparazione, la mancanza di
alternative a Bocchetti è la più
clamorosa, ma anche la povertà di
scelte a centrocampo non è da
sottovalutare. Ciò comporta che
Scoglio non ha grandi valutazioni da
poter effettuare, sulla sinistra in
particolar modo non può che giocare
ogni domenica Bocchetti, anche se le
sue prestazioni raramente raggiungono
la sufficienza e quasi mai la
superano, però ora è il caso di
attribuire anche delle responsabilità
al tecnico. Si sperava che la sosta
consentisse alla squadra di
raggiungere una buona intesa per poter
creare quel gioco offensivo promesso
dal Professore a partire da gennaio,
ma progressi non se ne sono visti.
Contro
il Cosenza per quasi tutto il primo
tempo Scoglio ha in realtà impostato
un 5-4-1 impaurito e difensivo anche
se sulla carta doveva essere un
3-4-1-2, con Stellone sulla fascia
destra a coprire Martinez, Dionigi
abbandonato in avanti non poteva
essere pericoloso.
In
realtà il Napoli non ha ancora una
sua identità, avere Pasino in squadra
e valorizzarlo significa giocare col
trequartista dietro le punte, quindi
il 3-4-1-2 ha una sua coerenza. Ma non
basta schierare una formazione
offensiva per dare gioco, anzi spesso
è deleterio se non si porta fino in
fondo la scelta di voler vincere su
tutti, perché la squadra così
schierata non è in grado di difendere
ad oltranza e di sopportare gli
attacchi avversari restando nella
propria trequarti. E’ necessario
invece che tutti supportino il
tridente e che si voglia attaccare con
ogni giocatore nel suo ruolo. Per fare
ciò la squadra deve essere corta in
campo a partire dalla difesa che deve
praticare il fuorigioco e stare vicina
al centrocampo per facilitare un
pressing che coinvolga tutti i
giocatori (ovviamente in buone
condizioni fisiche) con movimenti
rapidi ed ordinati, avendo anche gli
attaccanti vicini e pronti allo
scambio rapido. Nel Napoli i giocatori
non fanno movimento senza palla e
Scoglio non ordina pressing, o quanto
meno i giocatori non lo applicano,
inoltre la difesa molto bassa, col
centrale che si stacca
a fungere da libero, mantiene
la squadra troppo lunga. Per quanto
riguarda l’attacco Stellone e
Dionigi spesso sono larghi sulle fasce
e così facilmente controllabili dai
difensori avversari, mentre Pasino è
costretto a sfiancarsi rincorrendo i
centrocampisti avversari.
In
più nel centrocampo Marcolin non ha
certo i tempi per pressare, forse
sarebbe più utile schierare un
4-3-1-2 con Vidigal e Montervino abili
in un pressing continuo, consentendo a
Marcolin di impostare ed a Pasino di
essere libero di poter ispirare le
punte.
24/02/03
Raimondo
Miraglia
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