NAPOLI: STOP CASALINGO CON LA REGGINA

 

Il Napoli non c’è l’ha fatta a replicare le prestazioni vincenti delle ultime giornate, che l’avevano portata a due punti dalla vetta. A dire il vero, il distacco non è cresciuto, ed il Napoli ha mostrato un gioco niente affetto sgradevole. Ma tant’è. A questo punto del campionato, ciò che conta davvero è la classifica e la concretezza, mancata senz’altro al Napoli di domenica scorsa.

Lo sciupio di occasioni ha impedito al Napoli di far sua la partita: sarebbe stata sufficiente una maggiore perizia sottoporta di Rastelli per trovarsi oggi in tutt’altre condizioni di classifica, e soprattutto in altre condizioni psicologiche. La battuta d’arresto ha senz’altro pesato sulla mente dei giocatori del Napoli. Quella di domenica è stata senza dubbio una occasione persa.

Ma come in tutte le cose della vita, c’è da interrogarsi seriamente sulle cause dello stop interno. La sfortuna c’è stata, forse. Ma cosa è poi questa sfortuna?

Non bisogna cercare alibi e nascondersi dietro la sorte avversa, tentando di lavare le colpe (e ce ne sono di colpe!) , facendo ricorso alla solita cattiva stella.

La carenza di una seconda punta di ruolo che possa affiancare Stellone e garantire almeno una dozzina di reti nell’arco della stagione, si è fatta sentire ancora una volta. La squadra ha creato occasioni da gol, ben tre o quattro nitidissime. Purtroppo, e lo diciamo a malincuore, tutte capitate tra i piedi dell’attaccante torrese, che ha fallito l’obiettivo, in maniera clamorosa, lasciando interdetta l’intera platea del S. Paolo.

Non si può pretendere che contro una squadra che viaggia in testa alla classifica, si possano creare infinite palle gol. Le occasioni si sono presentate: bisognava sfruttarle, ed il Napoli non lo ha fatto. Tutto qui.

I tifosi si chiedono però come mai, compreso che Rastelli non era in palla, è stato tenuto in campo comunque.

Ora, il destino del Napoli è in mano ala tenacia degli azzurri. Hanno dimostrato di essere capaci di inanellare serie positive molto lunghe, e come ora sarebbe il caso di ripeterle, tirando fuori la grinta.

Ancora una volta, tirata d’orecchi alla società, che in un frangente così delicato continua a prender tempo sulla ricapitalizzazione, mettendosi alla finestra, in attesa della serie A, che cancellerebbe d’un colpo i problemi finanziari. Già: i problemi, si sa, li devono risolvere gli altri. Pareva che il nostro Presidente romagnolo volesse portare la mentalità imprenditoriale del suo gruppo. Ha imparato n fretta la furbizia napoletana, e pure quella della peggiore specie: portafogli a chiusura ermetica e dita incrociate, forse in attesa del Miracolo di San Gennaro….

 

Flavio Riccelli

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