NO AL CALCIO AL SABATO

Dopo l’ultima estate, alludo più precisamente al mese di agosto dello scorso anno, tutti noi siamo entrati in una grande confusione.

Ci riferiamo al calendario del campionato di calcio di serie B, gia’ dall’inizio l’approssimazione la faceva da padrone. Si cominciò a dare i ‘numeri’ da inizio mese, non si sapeva se il campionato si sarebbe svolto a 20,21 o 24 squadre ed ogni addetto ai lavori ipotizzava una sua versione sul formato. Alcune società sono retrocesse e poi promosse almeno tre volte nell’ arco di tutto il mese di agosto, mandando in imbarazzo tutto il mondo del calcio. C’era addirittura chi favoleggiava un campionato a due gironi uno del nord e uno del sud, alla fine dopo innumerevoli  ricorsi  e  show del presidente Gaucci ci fu il ripescaggio di Salernitana, Genoa, Catania e Fiorentina e si stilarono i calendari con una serie b a 24 squadre. Dopo questo braccio di ferro tra lega calcio e presidenti chi ha avuto la peggio, come spesso accade, sono stati i tifosi.

Si e’ cominciato il campionato di martedì  23 settembre di sera, poi si è giocato il sabato di sera, si è passato alla domenica pomeriggio, poi turni infrasettimanali  al giovedì sera.

Insomma un calendario stilato senza dar peso al volere ne’ agli atleti, ne’ tanto meno ai tifosi, si è pensato soltanto agli incassi delle pay per view cercando di  rattoppare questo “sistema” ridotto ormai ad un colabrodo.

Ora già dalla partita contro il Cagliari, si giocherà fino a fine stagione nuovamente  di sabato sera,  una decisione che turba e non poco, i tifosi italiani e in particolar modo quelli napoletani.

Giocare di sabato sera al campo di fuorigrotta sarà una rovina un po’ per tutti i cittadini di Napoli, come già si e’ visto durante altre partite si andrà a paralizzare il traffico dei veicoli diretti allo stadio e non, comportando problemi di organizzazione per tutti.

Un tifoso che abitualmente il sabato esce con la fidanzata o con la famiglia con questi problemi di viabilità ci dovrà rinunciare categoricamente, visto che dopo la fine della partita, circa alle 22.30, necessita almeno un ora per liberarsi dall’ingorgo circostante lo stadio, facendo saltare ahinoi tutti i programmi.

Inoltre è improponibile paragonare l’Italia all’Inghilterra dove in serie B giocano squadre molto modeste e per giunta con un piccolo seguito di tifosi, infatti ogni stadio inglese conta circa 30000 posti contro gli 80000 di Napoli, i 400000 di Palermo e i 45000 di Genova, i 70000 di Torino.

Quindi sarà meglio organizzare questi campionati pensando di più ai tifosi studiando tutte queste problematiche perchè siamo noi “malati del pallone” a far andare avanti il giocattolo calcio.

 

Pasquale Gallo                                                 23/3/2004

              

 

  

 

  

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