Inizio
da una domanda le mie
considerazioni sul
Napoli attuale: quanto
tempo ancora dovremmo
sentire parlare di
condizione fisica?
Questo interrogativo
sicuramente lo porremo a
Ventura, anche
perché dopo che per
un’estate intera non
si è potuto parlare di
calcio perché coloro i
quali erano maggiormente
deputati ad esprimere
pareri erano gli
avvocati, non vorremo
che per un altro
periodo, più o meno
lungo, autorizzati
ad esprimere
giudizi saranno
soprattutto i medici ed
i preparatori atletici.
Non siamo avvocati, non
siamo medici, ecco perché
ora, ci consentirete,
passeremo a fare un
analisi di quello che si
è visto nel derby. Il
Napoli è parso una
squadra senza idee e
senza apprezzabili
schemi offensivi, lì
dove, soprattutto nella
trequarti si è notata
evidente la carenza di
un rifinitore. Ancora,
pecche si sono
evidenziate sugli
esterni, dove se è vero
che il Napoli,
soprattutto a destra può
giovarsi di due
autentici funamboli come
Abate e Toledo,
è altrettanto
innegabile che le ali
azzurre, impegnate nel
doppio compito di
attaccante ma
soprattutto difendere,
non possono sprigionare
tutto il potenziale
offensivo di cui sono
equipaggiate. Le
caratteristiche degli
esterni azzurri (e
l'assenza di un
fantasista nella rosa),
è innegabile,
suggerirebbero di
utilizzare un modulo
diverso del 3-5-2: il
4-4-2 certamente
risulterebbe
maggiormente calzante
per questo Napoli e
soprattutto
permetterebbe
l’utilizzo
contemporaneo di Abate
(a destra) e Toledo (a
sinistra) coperti
entrambi da due terzini
di ruolo, Terzi (a
destra) e Mora (a
sinistra). Non è
infatti né auspicabile
né pensabile, poter
rinunciare ai due
migliori calciatori
azzurri in questo
momento e dunque
andrebbe seriamente
presa in considerazione
l’ipotesi di un cambio
del modulo. Anche oggi,
inoltre, non è piaciuto
l’apporto di Corrent,
gara impalpabile la sua,
ed ancora si è fatto a
meno di uno dei
calciatori più grintosi
e determinati del
Napoli, ci riferiamo a Montesanto
il cui utilizzo sarebbe
opportuno prevedere in
pianta stabile. Il
Napoli non è piaciuto
soprattutto a loro i
65,000 che hanno gremito
le gradinate dello
stadio ‘San Paolo’,
i quali al termine del
match hanno accompagnato
i calciatori negli
spogliatoi con un sonoro
sottofondo di fischi.
Non vorremmo che ora la
moglie perdonata più
volte, il Napoli,
tornasse a tradire…
Anche perché questa
volta sarebbe davvero
imperdonabile. Dunque,
occorre cambiare rotta e
ridisegnare tatticamente
questa squadra che sulla
carta è certamente tra
le più attrezzate della
categoria ma che a
gennaio necessiterebbe
esser ritoccata per
essere davvero vincente.
Questa volta non si può
sbagliare...
Vincenzo
Letizia
17/10/2004