ORA C’E’ BISOGNO DI CHIAREZZA

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Facciamo nostra questa storica frase di De Canio in quanto si sposa perfettamente con il difficile momento del calcio Napoli e con la richiesta di tutti i tifosi.

Cancellato il periodo dell’amministrazione, con la dirigenza resa imbelle dal Tribunale, il potere è tornato nelle mani degli azionisti, ma questo è un bene? Riusciranno a raddrizzare la situazione?

De Canio chiede chiarezza sin dall’epoca del duopolio Corbelli - Ferlaino, ma non l'ha mai avuta. Ora sembra aver accantonato i suoi desideri di fare le valigie, rinfrancato dalla decisione della Corte d’Appello, sembrerebbe essere infatti tornata una situazione di normalità ed il mister si è reso subito disponibile a trattare per una sua permanenza a Napoli. Il suo affetto verso la maglia e la città non sono in discussione, proprio per questo l’allenatore ex-Udinese a giugno dello scorso anno aveva firmato un biennale, l’intenzione è quella di creare una squadra vera capace di realizzare onesti obiettivi. La richiesta di De Canio è più che legittima, non chiede Zidane o Vieri, ma pretende programmazione e serietà organizzativa a tutti i livelli dirigenziali.

Ma ora è Corbelli a frenare, l’imprenditore è ancora scosso dalla mancata promozione e da tutti i guai che gli sono caduti addosso negli ultimi mesi, e non se la sente di promettere più niente, per questo la società è intenzionata a lasciar andare il mister verso lidi più rosei per ingaggiare un allenatore magari semi-sconosciuto che non abbia la minima pretesa di interferire nelle cose societarie e che si accontenti di quello che passa il convento giorno dopo giorno. I debiti lasciati da Ferlaino sono così enormi che uniti ai soldi recentemente investiti per rilevare la quota dell’ingegnere, portano i due soci ad avere necessariamente altre priorità rispetto a quelle sportive. Ma De Canio non è uomo da poco, nonostante tutti i suoi inevitabili errori commessi nell’arco della stagione, non crediamo si accontenti e quindi sarà costretto a stracciare il contratto stipulato appena un anno fa.

Il Napoli continua dunque nella sua tradizione di mangia allenatori, ben dieci allenatori cambiati in soli sei anni, nessuno riesce a stare a lungo su quella panchina, che più che bollente è pericolante e priva di manutenzione.

 

Raimondo Miraglia

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