ORE
DECISIVE PER IL FUTURO DEL NAPOLI
La
partita decisiva per il futuro del
calcio Napoli si gioca in queste ore
in Lussemburgo, dove ad un
magistrato donna spetterà il
compito di decidere
sull’opposizione di Ferlaino al
trasferimento delle sue quote a
Corbelli. A questa sentenza è
legato un po’ tutto il futuro
immediato del Napoli. Lo dice anche
Corbelli, il quale ieri per la prima
volta pubblicamente ha presentato
Toto Naldi, socio azzurro di
minoranza (ha acquistato il 10 per
cento del pacchetto di Corbelli in
cambio di 20 miliardi) .
Così
Corbelli: "Il futuro del Napoli
è legato alle azioni mosse dal
socio uscente e alle decisioni del
tribunale in Lussemburgo. Infatti -
spiega -, se ci sarà consentito
cambiare gli organi amministrativi
della società cambieranno anche gli
indirizzi e, quindi, saranno
possibili gli investimenti. In caso
contrario, sarebbe lo stallo totale
e al Napoli potrebbe essere
garantita soltanto la gestione
ordinaria".
Insomma, sarebbe il blocco d’ogni
attività e d’ogni decisione se
dovesse essere annullato il
passaggio delle azioni e, ancor più,
se dovesse essere invalidata
l’assemblea della Napoli S. A. che
ha cancellato Ferlaino dal proprio
organigramma? "Purtroppo sì.
In questo momento - ammette Corbelli
- il Consiglio d’amministrazione
del Napoli sembra fatto apposta per
non decidere un bel nulla, diviso
com’è in parti uguali. E perché
questo cambi c’è bisogno che
cambi il Consiglio".
E se questo sarà consentito, nel
prossimo, eventuale Consiglio siederà
di sicuro Toto Naldi. "È
quello che mi auguro. Intanto
l’ingresso di Naldi nel Napoli è
interpretabile come l’inizio di un
nuovo ciclo. Naldi, infatti, è il
primo di quei quattro soci
napoletani o comunque campani che mi
auguro di avere. Ma se così non
fosse non sarebbe un dramma: il mio
progetto andrebbe ugualmente
avanti". Altro socio a
subentrare potrebbe essere Luis
Gallo incontrato ieri
dall’imprenditore bresciano ad una
nota emittente televisiva
napoletana.
Corbelli poi chiarisce un fatto
importante che aveva scatenato
roventi polemiche da parte del
gruppo Ferlaino: "alla base del
trasferimento della azioni non v’è
una pronuncia del tribunale, ma una
notifica basata su un articolo del
codice lussemburghese. Nei giorni
scorsi avevo parlato di un
provvedimento in tal senso, ma, in
realtà, successivamente ho appreso
dai miei legali che così non
era".
I
tifosi e chiunque vuole il bene del
Napoli si augurano ci possa essere
margine per una mediazione. "È
presto per immaginare che cosa può
accadere. Di sicuro, farò tutto ciò
che potrò affinché si chiuda col
passato. Comunque - conclude
Corbelli lasciando una porta aperta
ala trattativa -, se qualcuno vorrà
fare qualcosa per alleviare la
complessità della questione, gli
darò la possibilità di
farlo".
L’ultimo attacco di Corbelli non
promette nulla di buono però:
"Da parte di Ferlaino - dice
infatti il presidente azzurro
ricordando la mancata
ricapitalizzazione - c’era la
volontà di farmi versare somme
ingenti nella società senza però
girarmi le azioni di sua proprietà.
Il suo obiettivo era di non mollare
e di ottenere qualcosa di diverso
che io ignoro".
Affidata
a un’agenzia di stampa, non s’è
fatta attendere la replica
del Gruppo Ferlaino a
quanto detto da Corbelli durante la
presentazione del suo nuovo socio
azzurro, Toto Naldi. "Oggi il
presidente del Calcio Napoli spa ha
dichiarato, dopo alcuni giorni, che
non c’è alcuna sentenza alla base
della sua pretesa, ma un atto deciso
non si sa da chi".
Corbelli, prosegue la breve
dichiarazione, "ha ammesso di
aver rilevato le azioni del Gruppo
Ferlaino con un atto di parte, una
notifica di un ufficiale giudiziario
del Lussemburgo e non con un
provvedimento di un giudice, come
aveva detto in un primo tempo agli
organi di informazione. Chiunque può
valutare cosa questo
significhi".
La contesa giudiziaria di Ferlaino
contro Corbelli dunque continuerà e
dopo la denuncia per truffa e la
richiesta di sequestro conservativo
delle azioni fatta in Lussemburgo,
verrà chiesto il sequestro dei beni
di Corbelli in Italia e all’estero
oltre che l’indizione di un
arbitrato a Roma.
E
c'è
chi parla ancora di mercato e di
programmi…
di
Vincenzo Letizia
La
partita decisiva per il futuro del
calcio Napoli si gioca in queste ore
in Lussemburgo, dove ad un
magistrato donna spetterà il
compito di decidere
sull’opposizione di Ferlaino al
trasferimento delle sue quote a
Corbelli. A questa sentenza è
legato un po’ tutto il futuro
immediato del Napoli. Lo dice anche
Corbelli, il quale ieri per la prima
volta pubblicamente ha presentato
Toto Naldi, socio azzurro di
minoranza (ha acquistato il 10 per
cento del pacchetto di Corbelli in
cambio di 20 miliardi) .
Così
Corbelli: "Il futuro del Napoli
è legato alle azioni mosse dal
socio uscente e alle decisioni del
tribunale in Lussemburgo. Infatti -
spiega -, se ci sarà consentito
cambiare gli organi amministrativi
della società cambieranno anche gli
indirizzi e, quindi, saranno
possibili gli investimenti. In caso
contrario, sarebbe lo stallo totale
e al Napoli potrebbe essere
garantita soltanto la gestione
ordinaria".
Insomma, sarebbe il blocco d’ogni
attività e d’ogni decisione se
dovesse essere annullato il
passaggio delle azioni e, ancor più,
se dovesse essere invalidata
l’assemblea della Napoli S. A. che
ha cancellato Ferlaino dal proprio
organigramma? "Purtroppo sì.
In questo momento - ammette Corbelli
- il Consiglio d’amministrazione
del Napoli sembra fatto apposta per
non decidere un bel nulla, diviso
com’è in parti uguali. E perché
questo cambi c’è bisogno che
cambi il Consiglio".
E se questo sarà consentito, nel
prossimo, eventuale Consiglio siederà
di sicuro Toto Naldi. "È
quello che mi auguro. Intanto
l’ingresso di Naldi nel Napoli è
interpretabile come l’inizio di un
nuovo ciclo. Naldi, infatti, è il
primo di quei quattro soci
napoletani o comunque campani che mi
auguro di avere. Ma se così non
fosse non sarebbe un dramma: il mio
progetto andrebbe ugualmente
avanti". Altro socio a
subentrare potrebbe essere Luis
Gallo incontrato ieri
dall’imprenditore bresciano ad una
nota emittente televisiva
napoletana.
Corbelli poi chiarisce un fatto
importante che aveva scatenato
roventi polemiche da parte del
gruppo Ferlaino: "alla base del
trasferimento della azioni non v’è
una pronuncia del tribunale, ma una
notifica basata su un articolo del
codice lussemburghese. Nei giorni
scorsi avevo parlato di un
provvedimento in tal senso, ma, in
realtà, successivamente ho appreso
dai miei legali che così non
era".
I
tifosi e chiunque vuole il bene del
Napoli si augurano ci possa essere
margine per una mediazione. "È
presto per immaginare che cosa può
accadere. Di sicuro, farò tutto ciò
che potrò affinché si chiuda col
passato. Comunque - conclude
Corbelli lasciando una porta aperta
ala trattativa -, se qualcuno vorrà
fare qualcosa per alleviare la
complessità della questione, gli
darò la possibilità di
farlo".
L’ultimo attacco di Corbelli non
promette nulla di buono però:
"Da parte di Ferlaino - dice
infatti il presidente azzurro
ricordando la mancata
ricapitalizzazione - c’era la
volontà di farmi versare somme
ingenti nella società senza però
girarmi le azioni di sua proprietà.
Il suo obiettivo era di non mollare
e di ottenere qualcosa di diverso
che io ignoro".
Affidata
a un’agenzia di stampa, non s’è
fatta attendere la replica
del Gruppo Ferlaino a
quanto detto da Corbelli durante la
presentazione del suo nuovo socio
azzurro, Toto Naldi. "Oggi il
presidente del Calcio Napoli spa ha
dichiarato, dopo alcuni giorni, che
non c’è alcuna sentenza alla base
della sua pretesa, ma un atto deciso
non si sa da chi".
Corbelli, prosegue la breve
dichiarazione, "ha ammesso di
aver rilevato le azioni del Gruppo
Ferlaino con un atto di parte, una
notifica di un ufficiale giudiziario
del Lussemburgo e non con un
provvedimento di un giudice, come
aveva detto in un primo tempo agli
organi di informazione. Chiunque può
valutare cosa questo
significhi".
La contesa giudiziaria di Ferlaino
contro Corbelli dunque continuerà e
dopo la denuncia per truffa e la
richiesta di sequestro conservativo
delle azioni fatta in Lussemburgo,
verrà chiesto il sequestro dei beni
di Corbelli in Italia e all’estero
oltre che l’indizione di un
arbitrato a Roma.
E
c'è
chi parla ancora di mercato e di
programmi…
di
Vincenzo Letizia
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