POMPEA, IN CERCA DEL RISCATTO 

 

 

Si torna in campo al PalaBarbuto domenica prossima con la Pompea che ospita Livorno per la V giornata di campionato di serie A. Reduce dalla sconfitta di Varese, gli azzurri hanno la possibilità di tornare subito alla vittoria contro un avversario che oggettivamente sembrerebbe alla loro portata.

Se c’è un pericolo per la squadra di Mazzon è quello di affrontare una compagine come quella labronica con quella sufficienza che è sempre foriera di disastri in termini di risultati.

Livorno, pur avendo battuto Roseto mercoledì scorso, non pare essere una formazione molto più forte di quella della scorsa stagione, dove tra le sue file giocavano giocatori importanti come il nazionale, attualmente in forza alla Lottomatica Roma, Luca Garri e al bomber Charlie Bell.

Tra i toscani c’è comunque da tenere sotto controllo giocatori di una certa qualità come Shumpert, Nicholas Drew, Anagonye e il figlio d’arte Fultz, guidato dall’ottimo coach emergente Walter De Raffaele.

Ma una Pompea concentrata non può certamente mancare l’appuntamento con il successo. Anche a Varese, nonostante il ko, è sembrata una squadra in salute, che ha perso contro una comapgine lombarda che ha giocato la classica partita perfetta ( e temiamo che nel prossimo turno, sempre a Masnago, non la ripeterà certamente contro Siena). Una formazione napoletana che non ha conquistato i due punti nonostante sul tabellino marcatori avesse piazzato sei(!) uomini in doppia cifra e chiuso con 110 di valutazione, anche se sono mancati un pochino Penberthy e Albano. Comunque questi dati sono di squadre che stravincono le partire, non che le perdano.

Finalino con l’annosa polemica tra il presidente Maione e l’assessore ai Tempi del Comune di Napoli Giulia Parente sull’avvìo dei lavori per la ristrutturazione del Mario Argento, che  dovevano partire a metà settembre, mentre fino ad oggi non è stato rimosso nemmeno un sanpietrino.

L’ Ente Locale partenopeo può anche giustamente prendere tempo prima di affidare un simile impianto in gestione ai privati (vale del resto lo stesso discorso per lo stadio S. Paolo per un’analoga richiesta di De Laurentiis), ma si stanno accumulando ritardi su ritardi, ed è un dato di fatto che da troppo tempo la nostra città è priva di una struttura che fino al 1996 ospitava fino a diecimila persone non solo per eventi sportivi, ma anche per i concerti. Per non sembrare troppo di parte, ricordiamo quindi all’ ass.re che Napoli è fuori dalle grandi tournee’s musicali internazionali al coperto, mentre, per citare un esempio,  persino un grande artista nazionale come Renato Zero è obbligato ad evitare la metropoli partenopea per suonare di conseguenza al PalaSele di Eboli e al PalaMaggiò di Castel Morrone, con quest’ultimo che è stato costruito in soli 100 giorni. Meditate gente, meditate…

                                                  
Carmine Casella                                            16/10/2004


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