POMPEA - ROSETO: DALLA SALA STAMPA

 

 

 

Attilio Caja è soddisfatto della sua prima vittoria casalinga e del lavoro svolto in queste due settimane da head coach della Pompea.

“Era una gara difficile ed i ragazzi hanno patito la pressione dovuta ai due precedenti stop interni consecutivi. Una nuova sconfitta avrebbe vanificato il successo di Biella. I primi venti minuti sono stati ottimi, con molta energia sui entrambi i lati del campo. Il termometro della nostra voglia sono stati i rimbalzi offensivi: sotto i tabelloni abbiamo lavorato con lo spirito giusto. Poi è venuta fuori la bravura di Roseto, con Abdul Rauf assolutamente eccezionale. Pur marcato ha segnato canestri che riescono soltanto ai fuoriclasse. Siamo stati bravi a mantenere la calma ed a giocare con equilibrio evitando inutili forzature, nel momento nel quale siamo stati ripresi”.

Il coach della Pompea si sofferma brevemente sui prossimi avversari in Uleb Cup. “I lituani del Riga sono i favoriti del girone. Sarà difficile e molto dispendioso, ma se vogliamo andare avanti nella competizione non possiamo permetterci passi falsi”.

Timore che la squadra possa soffrire il doppio impegno campionato - coppa? “Non scherziamo. Siamo appena ad inizio stagione e dobbiamo lavorare tanto per migliorare. Vi assicuro che i ritmi della partita sono più bassi di quelli di alcuni dei miei allenamenti”.

Neven Spahjia fa i complimenti a Napoli, arrabbiandosi con la sua squadra. “Complimenti alla Pompea, ha meritato di vincere perché ha giocato di squadra, cosa che noi non abbiamo fatto. Oltre a regalare gli infortunati, sul parquet ne abbiamo regalati altri tre: Nordgaard, Traina e Nikagbatse. Non mi piace quando i giocatori rifiutano le responsabilità. Nikagbatse contro Siena aveva raccolto 20 di valutazione, oggi soltanto 1. Evidentemente la vittoria con Siena non è stata quel passo avanti che credevo. Non siamo ancora pronti per giocare a certi livelli, se non capiamo che si deve giocare con la massima intensità per tutti i 40 minuti prendendosi le relative responsabilità. È vero Abdul-Rauf ha fatto cose straordinarie, ma da solo non può vincere le partite, e nemmeno il mio modo di intendere il basket vuole questo”.

 

   dall'inviato Raul D'Amato                               15/11/2004

 

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