Quando si analizzano le
ultime prestazioni del Napoli certo non si può tacere
sull'enorme impegno profuso dai giocatori di De Canio. Ma nel
calcio il solo impegno basta per vincere le partite?
L'esperienza ci risponde di no! Ci vuole impegno è chiaro, ma
occorre qualità, fortuna e non essere carenti in ruoli chiave
compatibilmente ad un dato modulo che si intende interpretare.
Ma procediamo con ordine. Parlavamo di qualità, ma il Napoi
può vantare questa dote? Se si valuta l'organico dei
partenopei si evince come la truppa di De Canio è un
assemblaggio di tutti combattenti energici e di scarsi artisti
della pelota. I muscoli sono importanti nel calcio, ma siccome
lo sport di cui parliamo non è la box, una mente pensante in
mezzo al campo sarebbe opportuno procurarsela. Oltretutto se
De Canio ha deciso di affidarsi ad un modulo vincente ma
piatto come il 4-4-2 occorrerà pur sfondare sulle fasce se in
mezzo al campo nessuno riesce a creare. E qui emergono anche
le pecche di una rosa esangue in determinati ruoli chiave. Ho
spesso sentito invocare, anche con ragione, l'urgenza di
acquistare un attaccante prolifico, ma solo De Canio ha
espresso una sacrosanta verità. Nel Napoli, se si eccettua il
cronico infortunato Moriero, non esistono esterni capaci di
accellerare la manovra, di creare la superiorità numerica, di
saltare l'uomo e di proporre rifornimenti per Stellone e
compagni dai lati. Se si vorrà essere presenti allo sprint di
primavera che porterà le quattro squadre cadette in A, è
bene che Corbelli alle parole faccia seguire i fatti.
Necessitano una punta (Di Napoli o Caccia?), un esterno
offensivo (Gautieri, Sotgia o Vasari) e un regista (Amerini,
Bernardini o Brembilla). Dunque presidente se ci sei batti un
colpo, anzi tre...
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