PRESIDENTE SE CI SEI BATTI UN COLPO, ANZI TRE...

 

L'analisi di Vincenzo Letizia

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Quando si analizzano le ultime prestazioni del Napoli certo non si può tacere sull'enorme impegno profuso dai giocatori di De Canio. Ma nel calcio il solo impegno basta per vincere le partite? L'esperienza ci risponde di no! Ci vuole impegno è chiaro, ma occorre qualità, fortuna e non essere carenti in ruoli chiave compatibilmente ad un dato modulo che si intende interpretare. Ma procediamo con ordine. Parlavamo di qualità, ma il Napoi può vantare questa dote? Se si valuta l'organico dei partenopei si evince come la truppa di De Canio è un assemblaggio di tutti combattenti energici e di scarsi artisti della pelota. I muscoli sono importanti nel calcio, ma siccome lo sport di cui parliamo non è la box, una mente pensante in mezzo al campo sarebbe opportuno procurarsela. Oltretutto se De Canio ha deciso di affidarsi ad un modulo vincente ma piatto come il 4-4-2 occorrerà pur sfondare sulle fasce se in mezzo al campo nessuno riesce a creare. E qui emergono anche le pecche di una rosa esangue in determinati ruoli chiave. Ho spesso sentito invocare, anche con ragione, l'urgenza di acquistare un attaccante prolifico, ma solo De Canio ha espresso una sacrosanta verità. Nel Napoli, se si eccettua il cronico infortunato Moriero, non esistono esterni capaci di accellerare la manovra, di creare la superiorità numerica, di saltare l'uomo e di proporre rifornimenti per Stellone e compagni dai lati. Se si vorrà essere presenti allo sprint di primavera che porterà le quattro squadre cadette in A, è bene che Corbelli alle parole faccia seguire i fatti. Necessitano una punta (Di Napoli o Caccia?), un esterno offensivo (Gautieri, Sotgia o Vasari) e un regista (Amerini, Bernardini o Brembilla). Dunque presidente se ci sei batti un colpo, anzi tre...   
 

 

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