PRIMO
ROUND A CORBELLI
Giorgio
Corbelli si è aggiudicato il primo
round della battaglia legale che lo
vede protagonista assieme a Corrado
Ferlaino. La vicenda è stata
riportata su tutti i giornali, che
hanno dedicato ampi spazi alle
iniziative di Corbelli, alle
denunzie della Boldoni, moglie
dell’ing. Ferlaino, indirizzate
contro l’imprenditore
bresciano-romagnolo, per poi finire
al ricorso per il sequestro
conservativo delle azioni della
Holding che controlla il Napoli.
Si
deve spiegare con chiarezza cosa sta
succedendo. Cominciamo descrivendo
il particolare assetto societario
del Napoli. La società Calcio
Napoli è organizzata come società
per azioni. Il potere di comando e
la partecipazione alle fortune (o
sfortune…) del Napoli è
proporzionale al numero di azioni
possedute. La maggioranza di queste
azioni però, circa il 94%, è
posseduto non direttamente da
Corbelli e Ferlaino, ma da una
società, la Napoli SA, con sede in
Lussemburgo. Si tratta di una
"holding", ossia di una
società il cui principale compito
è quello di gestire partecipazioni
in altre società: nel nostro caso
la Napoli SA gestisce la
partecipazione azionaria del calcio
Napoli. Tutti i trasferimenti di
quote della proprietà del Napoli
avvengono indirettamente, con la
cessione delle azioni della società
lussemburghese Napoli SA, che
controlla il Calcio Napoli. La
battaglia per il possesso delle
azioni quindi si svolge secondo le
regole lussemburghesi e davanti ai
Tribunali lussemburghesi. Ecco perché
Corbelli ha ottenuto il passaggio di
proprietà dal giudice
lussemburghese e Ferlaino ha
promosso il ricorso presso
l’autorità del Granducato. Grazie
alla prima vittoria si è comunque
raggiunto un importante risultato:
la stabilità della situazione. La
nomina di nuovi dirigenti alla guida
del Napoli è stato il primo effetto
della situazione nuova. Speriamo che
ne seguano altri, soprattutto alla
guida della dirigenza tecnica. E’
proprio qui infatti che occorrerebbe
una decisa opera di pulizia,
tagliando i rami secchi delle
inefficienze e dell’incompetenza,
che una società di tradizione e di
prestigio come il Napoli non può
certo permettersi. La vittoria di
Corbelli, per rivelarsi utile alla
causa del Napoli deve essere
l’inizio di una vera
programmazione, in cui vi sia spazio
per intelligenza capacità e
competenza. Il modello Chievo è
emblematico. Mostra come possa
pagare il lavoro serio e costante,
anche se nella rosa mancano i nomi
altisonanti che qualche volta, più
che contribuire in positivo ai
risultati , dissanguano soltanto le
casse societarie.
Il
modello Chievo dice tanto: è la
riscossa della professionalità.
Decreta la fine delle folte schiere
dei sedicenti profeti e
"maghi" che affliggono il
calcio nostrano, conducendo società
anche solide sull’orlo del
collasso finanziario.
La
dimensione calcio sta cambiando.
Meno spazio al cuore e alla passione
e più spazio al mercato e
all’alta finanza.
A
proposito di finanza: stiamo
assistendo alla quotazione in Borsa
di diverse società, tra le più
blasonate. Che dire?
Che
il calcio finisca in Borsa può
essere positivo. Bleffare sarà più
difficile. Facile sarà invece
smascherare i bluff. Anche nel
Napoli, soprattutto nel Napoli…
di
Marcus
|