QUALCOSA DA RIVEDERE

 

Il Napoli ha fatto un passo indietro al Del Conero ma si è ancora vista una, se pur piccola, organizzazione di gioco, bisogna però riprendersi subito, continuare a lavorare e colmare i difetti non più sanabili con il ricorso al mercato.

Ieri il 4-4-2 di Simoni ha imposto un gioco veloce fatto di pressing e raddoppi, ed il centrocampo azzurro ne è stato dominato, Marcolin e Montervino devono assemblarsi meglio, ma soprattutto sulla fascia sinistra del Napoli hanno imperversato i dorici con la coppia Daino-Schenardi. Il problema è che i meccanismi del professore non sono ancora precisi e pochi al mondo sono i giocatori capaci di tenere da soli una fascia contro due avversari se non sono aiutati dal gioco di squadra, Bocchetti non è uno di questi, anche l’incontro di ieri ne ha denunciato tutti i limiti tecnici e di tenuta.

Tra l’altro si è evidenziato un serio errore di mercato, non c’è nell’organico una alternativa a Bocchetti (forse l’unico giocatore ad aver disputato tutte le partite finora), si pensava che Montervino, viste le sue doti dinamiche, potesse ricoprire quel ruolo, ma quando Scoglio ha messo fuori il terzino e cercato di predisporre il suo rombo di centrocampo, a sinistra ha spostato Marcolin. Il regista ex piacentino si è trovato molto a disagio in quei minuti da esterno sinistro, non ha il passo per tenere quel ruolo e così l’Ancona ha avuto gioco facile più che con la presenza di Bocchetti. Montervino poi, trovatosi solo a dover impostare il gioco, a far girare palla ed a contrastare, è andato in confusione, visto che non ha nelle sue corde le geometrie tipiche del regista. E’ mai possibile che sia necessario invocare il recupero di Russo per colmare quel vuoto rimasto tale da più di quattro mesi? Non ci rimane che augurare a Bocchetti una piena salute ed invitarlo a non commettere falli che potrebbero procurargli una squalifica. In realtà il calcio serio non si fa così, si fa con programmazione e competenza, davvero è incredibile che dopo un mercato azzurro tanto movimentato sia rimasta scoperta questa casella così importante.

Forse con un centrocampo non troppo veloce, spesso messo in inferiorità numerica dagli avversari (era successo anche nelle partite precedenti) e senza un centrocampista (Bocchetti è, e resta, un difensore) in grado di svolgere il compito di esterno sinistro, forse sarebbe più attuabile un modulo 4-3-1-2, con Martinez e Bocchetti difensori di fascia e Marcolin regista supportato da due faticatori come Vidigal e Montervino, grande libertà poi per Pasino dietro le due punte.

L’ultimo appunto da fare è alla mentalità troppo rinunciataria espressa nel secondo tempo, con due punte ed un trequartista non ha senso difendersi perché la squadra così messa in campo non è adatta a subire, molto meglio cercare sempre di vincere anche correndo qualche rischio, esempio classico l’ottimo primo tempo contro il Messina.

 

03/02/03

Raimondo Miraglia           

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