RIEN NE VA PLUS

 

Chissà  a quanti saranno fischiate le orecchie martedì sera; Thierry Henry è stato l’autentico mattatore a San Siro nella sfida di Champions League tra Inter e Arsenal.

Il 26enne francese ha marcato 2 dei cinque gol che hanno seppellito l’Inter e fatto sì che la sconfitta assumesse proporzioni da primato; mai, infatti, una formazione italiana nella massima competizione europea era andata così male in casa.

Henry, va sottolineato, è una vecchia conoscenza del calcio italiano. Fu acquistato dalla Juventus nella stagione 1998-99 a campionato in corso, ma mostrò subito problemi di ambientamento dando l’impressione di essere un corpo estraneo al gioco della squadra. Non si pensò ad un acquisto indovinato neanche quando una sua doppietta permise ai bianconeri di espugnare l’Olimpico dando il via ad una crisi che alla Lazio costò la conquista dello scudetto.

La sua cessione al termine di quello stesso campionato fu vista come la giusta riparazione ad un incidente di percorso; ossia l’aver preso uno straniero troppo giovane ed acerbo per un campionato duro come quello italiano.

Credettero in lui gli inglesi dell’Arsenal che attuarono la medesima opera di riciclaggio effettuata anni prima con Dennis Bergkamp; l’olandesone, venuto all’Inter con l’aureola di nuovo Van Basten fu ceduto senza alcun rimpianto, anzi, con un sentimento di sincera gratitudine verso la società londinese che liberava l’Inter da uno scomodo ed oneroso “impiccio”.

Adesso sappiamo bene che i gunners si lamentano del tulipano solo per la sua cronica paura di volare che ne preclude l’impiego nelle trasferte europee.

L’aria di Londra deve aver rigenerato anche Thierry Henry; saranno le pressioni senz’altro minori rispetto al calcio italiano, o magari il fatto che milita – vedi tecnico ed alcuni importanti elementi – in un club che possiede una importante rappresentanza francese, fatto sta che l’ex juventino è diventato un vero e proprio capitale calcistico.

Lo sogna il Real Madrid che con lui proseguirebbe la politica di riunire sotto la stessa bandiera quante più stelle è possibile, farebbe carte false anche il Barcellona, ma da Highbury hanno già risposto picche.

Sarebbe interessante sapere come lo stesso Henry considera la sua esperienza italiana; è stato un fallimento oppure una piccola macchia in una carriera oggi luminosa? Non ama parlare di quel passato ed una sua dichiarazione alquanto scontata, - la Juve mi ha ceduto troppo presto – la dice lunga sulla miopia di alcuni dirigenti italiani.

Il francese, che avrebbe voluto un’altra possibilità nel nostro campionato, ha già assaporato il gusto della vendetta; la tripletta segnata all’Olimpico l’anno scorso contro la Roma mostra come in lui scatti sempre qualcosa quando incontra squadre italiane.

Pensavate che fossi un bidone, mi avete cacciato subito ed eccovi serviti”

Signor Moggi, rien ne va plus.

 

Antonio Gagliardi                                 29/11/2003

 

 

 

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