SAN
PAOLO RITORNA A CANTARE
Alla
fine conta vincere, soprattutto quando in campo c'è il Napoli. Vittoria
del cuore più che del gioco, quella degli uomini di Ventura contro la
Sambenedettese eppure non c'è dubbio che se si vorrà proseguire nella
rincorsa al vertice molto dovrà cambiare in casa Napoli. Innanzitutto,
pur riconoscendo migliore efficacia al 4-4-2, si giochi con un modulo o
con un altro, è ormai chiaro a tutti che a questa squadra servono 4, 5
pedine importanti per darle quello spessore tecnico che una squadra che
si chiama Napoli deve avere in un torneo di C1. Se la difesa è il
reparto che desta le minori preoccupazioni, anche se lì presumibilmente
un terzino destro a Gennaio sarebbe bene prenderlo, è in attacco ma
soprattutto a centrocampo che iniziano le dolenti note. Anche contro la
Samb. è parso evidente che nonostante la buona volontà di Corrent e
Gatti, manchi chi sappia realmente prendere per mano il comando del
gioco, dettare i tempi e soprattutto verticalizzare l'azione. Anche il
lato sinistro offensivo andrebbe dotato di un ulteriore alternativa,
inquanto obiettivamente nè Abate nè Toledo sono a proprio agio sul
lato mancino. Non arrivano tantissime palle giocabili al duo d'attacco
azzurro, però non si può non denunciare la totale inadeguatezza di
Berrettoni che in campo si dimena tanto ma di giocate utili per la
propria squadra ne confeziona davvero pochine. Se ci aggiungiamo che
Pozzi e Sosa risultano eternamente molestati da problemi di natura
fisica ci si rende subito conto della assoluta necessità di dare a
Ventura, uno, se non due punteros di provata prolificità.
Per
concludere, una considerazione ci sia permessa.
E'
davvero avvilente ultimamente assistere alle gare del Napoli certamente
con una buona cornice di pubblico ma totalmente silenziosa. Anche contro
la Samb. i tifosi azzurri seppur in stragrande maggioranza sono stati
sopraffatti dai cori e dai colori dei supporters marchigiani. Bisogna
rendersi conto che la promozione in B al Napoli non la regalerà nessuno
ecco perchè occorre stringersi intorno a Scarlato e compagni per
spingere con maggiore forza il calcio partenopeo dove gli compete: il
San Paolo deve tornare ad essere quel catino infernale dove alle squadre
avversarie tremavano le gambe prima di affacciarsi sul terreno di gioco
e questo possono renderlo possibile solo i tanti tifosi del San Paolo.
Vincenzo
Letizia
22/11/2004
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