SE E' ROTTO ME LO COMPRO...

 

Soccavo, Napoli: Divisione di ortopedia e traumatologia della società calcio Napoli. Dopo aver vagliato tutte le ipotesi alternative, questa appare la più plausibile: la società partenopea è intenzionata ad allestire un centro medico per calciatori con problemi fisici.

Si tratta di centro ad altissima qualificazione. Sono molto ben accetti tutti coloro che denunciano malanni atti ad inficiare il rendimento sul campo.

Tendiniti, lesioni articolari, sofferenze meniscali sono le patologie più gettonate.

Sembra uno scherzo, vero? E invece no. E’ tutto vero. Il Napoli ha una rosa stracolma di giocatori afflitti dai problemi elencati. Un fatto episodico? Sfortuna? Non credo. Basti osservare che i calciatori acquistati dal Napoli con problemi fisici sono davvero tanti e quel che è peggio sono stati acquistati in periodi diversi. Qualcuno un paio d’anni or sono, altri l’anno scorso, altro da qualche settimana. Una cosa in comune, come detto: la precarietà delle condizioni fisiche. Pare quasi il frutto di una precisa politica societaria, attuata nel corso degli ultimi anni sistematicamente, che mi permetto di ribattezzare come politica della campagna acquisti “aleatoria”: si tratta di una nuovissima figura emersa dalla economia aziendale di ispirazione ferlainiana e corbelliana. Parlo dell’acquisto a “rischio e pericolo” del compratore. Il calciatore ha evidenziato problemi fisici pregressi. Lo si prende comunque? Benissimo, se si rompe, ce lo teniamo sullo stomaco. Tutto ciò in cambio di uno sconto sul prezzo.

E non finisce qui. La scienza economica partenopea ha escogitato qualcosa di molto più raffinato: il prestito a rischio e pericolo. Il giocatore è preso in prestito. Se si rompe ce lo si tiene e gli si paga lo stipendio. Se si esprime a buoni livelli, viene ripreso l’anno successivo dalla squadra che lo ha concesso in prestito, che si ritrova un giocatore fortemente rivalutato, ottimo per il mercato.

Geniale!

 

di Markus


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