SI
RISCHIA IL FALLIMENTO
Si
è tenuta stamattina un’assemblea
ordinaria, non la straordinaria che
doveva in pratica consentire
l’auspicata ricapitalizzazione di
trenta miliardi e sancire il
passaggio delle azioni nelle mani
del presidente Corbelli. Ancora un
nulla di fatto dunque e la
situazione ora si fa davvero critica
per, non dire drammatica! Ieri, una
prima convocazione dell’assemblea
straordinaria per la
ricapitalizzazione è stata aperta e
chiusa in un batter d’occhio:
mancava il quorum minimo di
azionisti per la regolarità della
seduta. I due soci si sono poi
incontrati fino a notte fonda a
Milano ma non hanno trovato
l’accordo.
Era
già previsto e annunciato il
"nulla di fatto". Era
chiaro, proprio come la spaccatura
profonda fra Corbelli e Ferlaino che
ha cancellato il C.d.A. della società
lussemburghese che possiede il
Napoli e ha contestualmente
annullato la possibilità di far
svolgere quell’assemblea
straordinaria.
Tutto sembra complicato e invece
tutto è semplice. Per dare il via
alla ricapitalizzazione,
l’ingegnere Ferlaino chiede che
venga versata una quota di trenta
miliardi come da contratto
concordemente accettato da entrambi.
Corbelli risponde invece che
bastano, a rigor di legge, i tre
decimi di quella quota. Il problema
è che questa ricapitalizzazione
rappresenta il primo passo per la
cessione della società da Ferlaino
a Corbelli. Ma finché uno dei due
soci non deciderà di fare un passo
indietro sul fronte
ricapitalizzazione,
l’affare-cessione non si muoverà
di un millimetro.
Una
soluzione immediata era impossibile.
I trenta miliardi che chiede
Ferlaino, Corbelli non li ha. Però
certi margini di trattativa sembrava
che fossero stati riaperti in
qualche maniera. La condizione era
che la trattativa proseguisse alla
presenza di Franchini, l’avvocato
di fiducia dell’ingegnere Ferlaino
che si trova a Milano. Alle 18.20,
con quindici minuti di ritardo
sull’orario previsto, i soci
decollavano verso il capoluogo
lombardo. A Capodichino non si sono
parlati, in aereo sono stati seduti
in posti lontani. L’accordo già
sembrava impossibile.
Ed era ancora distante ieri a tarda
sera quando, seduti al tavolo
dell’avvocato Franchini, i due
soci continuavano a rimanere ognuno
sulla propria posizione. Per
Corbelli parlava l’avvocato
Guardamaglia, per Ferlaino Franchini.
Il litigio iniziato a Napoli è
andato avanti a Milano sino a notte
inoltrata. Tuttavia, ma il
condizionale è d’obbligo, la
necessità di arrivare a un accordo
potrebbe spingere nei prossimi
giorni i due soci a trovare una
nuova intesa. E gli scenari
possibili non sono dei più
rassicuranti.
Ci
potrebbe essere un’ipotesi di
scuola, la ricapitalizzazione salta
anche in seconda convocazione e uno
dei due soci può rivolgersi al
tribunale che imporrà una data di
svolgimento dell’assemblea.
Ancora, un’ipotesi potrebbe essere
che i due soci accettano l’idea
che la ricapitalizzazione non può
essere effettuata, accettano anche
l’idea che il passaggio di azioni
da Ferlaino a Corbelli non può
avvenire e si accordano per mettere
l’intero pacchetto azionario nelle
mani di una banca che avrebbe già
individuato un compratore. Tutte
ipotesi con un'unica certezza, se
non si troverà un’adeguata
sistemazione a quest’ avvilente
vicenda la strada intrapesa da
Ferlaino e Corbelli potrebbe portare
al fallimento del Napoli.
di
Vincenzo Letizia
|