SOLO FISCHI E NOIA

 

 

Signori che dire, la pareggite acuta è  oramai una costanza nel cammino del Napoli di questa stagione. Non ci volevano certo gli astrologi per capire che la partita contro gli orobici sarebbe finita con un risultato ad occhiali, difatti consultando le statistiche ci si accorge che si affrontavano il  peggiore attacco del campionato e la miglior difesa del campionato, è ovvio che la logica e la statistica contino qualcosa anche nel mondo del calcio. L’Atalanta ha dimostrato di essere più squadra, più quadrata con un bel gioco, fatto di verticalizzazioni e scambi veloci e soprattutto ha fatto intravedere tanti giovani interessanti rispetto ad un Napoli dignitoso che come nelle ultime partite ha pensato solo a non prenderle. Simoni ha schierato un 4-4-1-1 nel quale a sorpresa  lasciava fuori il dinamico e offensivista Bernini per riproporre il derelitto e macchinoso Perovic a centrocampo supportato da Montesanto e Vidigal. Il quadrilatero di centrocampo era completato da Del Grosso che veniva avanzato sulla mediana per far posto in difesa al rientrante Zamboni. Insomma il tecnico azzurro schierava ben tre centrali difensivi per un solo vero attaccante avversario ovvero Gautieri. Nonostante la tattica prudente con il baricentro molto all’indietro, gli orobici per ben tre volte si sono presentati di fronte a Manitta e lo hanno graziato. Nella seconda frazione di gioco anche l’Atalanta smetteva di giocare, per questo Simoni timidamente cercava di vincere la partita inserendo Vieri accanto a Dionigi ma dopo pochi minuti inspiegabilmente con i bergamaschi fermi  sulle gambe, il tecnico di Crevalcore smentiva il cambio da lui ordinato poco prima e toglieva dal campo Dionigi. L’intento di portare a casa almeno un punto con una tattica più accorta era ineludibile nella mente dell’attempato tecnico bolognese. Con questo ennesimo pari la salvezza è indubbiamente vicina, vi è un + 9 sulla quint’ultima, ma i tifosi si sono scocciati a giusta ragione di vedere una squadra che non gioca, che non da l’anima per vincere. Durante la settimana già i tifosi sono attediati dalle cronache dei giornalisti sui problemi societari, almeno quando finalmente si gioca vorrebbero divertirsi e possibilmente vincere, non è  accettabile da parte di tutti tifosi ed addetti ai lavori, che la squadra con in testa l’allenatore rinunci a vincere a priori le partite. 

       

 

Luigi Giordano                                              24/04/2004

                      

 

 

 

   

 

 

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