TUTTI CONTRO NALDI

Giusto un anno fa, il 30 giugno del 2002, Corbelli e Naldi, apponendo la firma, sottoscrivevano il contratto per il trasferimento delle azioni della società calcio Napoli dal patron di Telemarket all’imprenditore posillipino. Eppure, il passaggio delle azioni non è mai stato perfezionato perché Corbelli aspetta ancora di ricevere da Naldi i 30,7 milioni di euro pattuiti. I due attori dell’eterno teatrino sono in causa ed il tribunale di Roma a giugno emetterà il suo verdetto. Allo stato attuale, è chiaro ormai a tutti che il presidente partenopeo non può più andare avanti da solo ma per ora è giusto glissare perché: “E’ obbligatorio pensare esclusivamente alla gara di sabato, sperando che ci possano essere una vittoria ed un po’ di serenità. –si augura Toto Naldi-  Per ora, vado avanti con entusiasmo e coraggio aspettando la fine del campionato per analizzare la situazione riguardo l’ingresso in società di nuovi partner. Intanto c’è una realtà che stiamo cercando di costruire con i tifosi, i miei veri soci”.  Sabato sera sarà la gara della vita, lì dove il Napoli malauguratamente dovesse fallire la gara con la Terzana (ancora in lotta per acciuffare la serie A) la serie C non risulterebbe più solo un’agghiacciante incubo ma un’atroce realtà. E Naldi per scongiurare l’apocalittica ipotesi ha incontrato squadra ed allenatore per esortarli a non mollare: "Vi invito a dare tutto quello che avete dentro e anche di più. Non voglio nemmeno immaginare il Napoli retrocesso. Sarebbe un guaio per tutti. Questa è la partita che vi può dare modo di riscattare l’intera stagione. Ci dobbiamo riuscire. Voi avete le qualità e le capacità di centrare questo traguardo. E’ la partita della vita, non possiamo fallire. Non sarete soli, penso che il San Paolo sarà pieno di gente che vi aiuterà a battere la Ternana".  Ed in effetti anche in virtù dei prezzi popolari imposti da Naldi, si prevede al San Paolo una discreta affluenza di pubblico per sostenere l’undici di Colomba allo sforzo salvezza. Distanti invece le istituzioni, Naldi sabato vorrebbe al suo fianco anche il sindaco Iervolino ed il governatore Bassolino in attesa di vedersi affidata poi la gestione privata dello stadio San Paolo. 

Come se non bastassero i problemi societari e sportivi del Napoli, ci si è messo pure Preziosi a creare problemi. E', in effetti, un Preziosi farneticante quello che vomita autentiche diffamazioni sul calcio Napoli: "Il campionato è stato falsato dai rigori assegnati al Napoli. Per questo il Genoa appoggerà il ricorso al Tar del Catania che vuole farsi restituire i due punti della partita con il Siena. Non possiamo farci prendere in giro". Poche ore dopo il re dei giocattoli correggerà il tiro: "Non ho mai parlato dei rigori assegnati al Napoli, ho solamente detto che ad otto giornate dal termine non si possono fare ´tarantelle´, prima assegnando e poi togliendo i due punti al Catania. Ero in macchina con Gaucci ed è stato lui ad essere intervistato dai giornalisti. Tutti i giornali, tranne la Gazzetta, hanno riportato dichiarazioni che non ho mai pronunciato". L´imprenditore irpino ha anche affermato di aver chiamato Naldi per comunicargli personalmente la smentita, poi però ha confermato che sarà al fianco di Gaucci nel ricorso presentato al Tar che il proprietario del Catania ha avviato contro l´annullamento da parte della Corte Federale della vittoria a tavolino degli etnei nella gara con il Siena. Ha chi ha fatto a Preziosi come il Genoa figurasse tra le squadre che hanno sollevato il caso davanti alla Corte Federale, Preziosi ha fornito la seguente spiegazione: "In quel momento pensavo fosse un’iniziativa giusta per denunciare le irregolarità del campionato, ma adesso ho capito che è stato un errore. Mi sono schierato insieme a delle società che in quel momento chiedevano giustizia, ma volevo che insieme chiedessimo il blocco delle retrocessioni. Così però non è stato ed allora devo ammettere che si è trattato di un errore". Insomma, i guai non arrivano mai da soli…

 

Vincenzo Letizia                                                     

29/5/2003

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