Il
calcio
Italiano è
in coma,
dopo
l’ennesima
vergogna
chiamata
“calcio
scommesse”.
L’incubo
che
l’Italia
del pallone
ha già
vissuto
ventiquattro
anni fa è
ritornato
peggio di
come faceva
Freddy
Kruger nei
sogni delle
ragazzine
nella
celebre saga
cinematografica
“Nightmare”.
Di fatti nel
1980 ci fu
la tempesta
che portò
nella sua
fase estrema
addirittura
all’arresto
dei
calciatori
sui campi di
calcio! Uno
scandalo che
coinvolse
giocatori
famosi come Paolo
Rossi e Bruno
Giordano
e che portò
alla
squalifica
degli atleti
e alla
retrocessione
per illecito
sportivo del
Milan. Uno
scandalo che
portò il
presidente
della FIGC
di quel
tempo,
Artemio
Franchi, a
dimettersi
in quanto si
sentì il
responsabile
morale come
numero uno
del calcio
italiano, di
quella
vergognosa
vicenda.
Nel
1986 ancora
scandalo
scommesse,
con forte
penalizzazione
alla Lazio,
qualche anno
dopo fu il
turno del
Pescara con
squalifica
di Galeone e
inibizione
per tre anni
a Pierpaolo
Marino.
Sembrava che
questo
viziaccio
fosse stato
debellato ed
invece……
la malavita
organizzata
ha colpito
ancora. E’
naturale che
affinché la
camorra
possa
gestire
questo
sporco
traffico di
danaro ha
necessariamente
bisogno dei
complici,
ovvero degli
attori
principali,
coloro che
sono addetti
ai lavori.
Onestamente
non sappiamo
perché
dirigenti,
calciatori e
tesserati di
società
calcistiche
che
indubbiamente
guadagnano
bene si
fanno
irretire da
personaggi
della
malavita,
rischiando
così
indubbiamente
di
guadagnare
qualche
milione in
più ma allo
stesso tempo
di veder
compromessa
la loro
carriera
agonistica
nonché di
correre il
concreto
rischio di
finire in
prigione.
Infatti il
reato per il
quale sono
indagati i
giocatori: Ventola,
D’Aversa,
Rossi,
Amborsino,
Onorato
è:
“concorso
in
associazione
mafiosa.”
Quindi
un reato non
di poco
rilievo. Non
ci
esprimiamo
sui rischi
di pene a
cui andranno
incontro i
responsabili
che saranno
giudicati
colpevoli,
di sicuro i
tesserati
saranno
giudicati
dalla
giustizia
sportiva che
ha già
avviato le
proprie
indagini
interne.
Premesso
che i
tesserati
della
federazione
gioco calcio
per
regolamento
non possono
scommettere,
si possono
verificare
diversi
scenari e
diverse pene
se fosse
accertata
una loro
responsabilità.
Si potrebbe
andare da
una
squalifica
di qualche
mese per i
calciatori e
di forte
ammende per
le società
coinvolte,
fino
all’ipotesi
di
“illecito
sportivo” ossia
di accordi
tra
tesserati di
diverse
società al
fine di
accordarsi
in anticipo
sul
risultato di
determinate
partite, che
comporterebbe
squalifiche
pluriennali
ai
giocatori,
retrocessione
per le
società
coinvolte ed
eventuali
radiazioni
dei
dirigenti
responsabili.
Le
indagini
sono solo
all’inizio
e già si
profila una
inchiesta
che è
pronta ad
allargarsi a
macchia
d’olio, è
poco
credibile
che solo 5
tesserati
possano
avere
condizionato
diverse
partite, è
evidente che
altri
tesserati
sono stati
collusi con
chi gli
indagati al
fine di
favorire la
riuscita
positiva
delle
combine e
quindi delle
scommesse
vincenti.
Per ora
possiamo
dire che le
intercettazioni
pubblicate e
la
constatazione
che sono
state
rinvenute a
casa degli
indagati
ricevute di
scommesse
vincenti
lascia poco
dubbi che
questa nuova
vicenda
giudiziaria
che sta
inondando il
mondo del
calcio sia
una semplice
“boutade”.
Quindi
dopo i
passaporti
falsi, i
bilanci
falsi, le
fideiussioni
false, gli
stipendi non
elargiti,
stavolta le
scommesse
illegali
potrebbero
dare la
stoccata
finale ad un
calcio che
versa da
tempo oramai
in uno stato
comatoso.