Non
c'è un euro, le
casse sono vuote.
La realtà è
questa. Non ci
sono soldi per
pagare i
dipendenti. I
tesserati. Gli
stipendi non
arrivano, trema il
Napoli. I
giocatori avevano
ricevuto la
promessa da parte
del presidente che
nella giornata di
martedì sarebbe
arrivato il 70%
della mensilità
di novembre.
Promessa
disattesa, come
tempo prima. Di
soldi neanche
l'ombra, per
l'ennesima volta.
I giocatori hanno
aspettato giovedì
la visita del
presidente al
Centro Paradiso
per gli auguri di
Pasqua. Sperando,
magari, in un uovo
con sorpresa.
L'uovo è
arrivato, ma
vuoto. Gusto
fondente nero. Ma andiamo
con ordine. Prima
dell'arrivo del
patron, assemblea
fiume all'interno
degli spogliatoi
per discutere del
da farsi. Perché
la voce era già
giunta: di soldi
non ce ne sono. E
non ce ne saranno.
Spogliatoio
spaccato: chi
voleva dare
mandato
all'avvocato De
Palma di far
partire le lettere
di messa in mora
(i giocatori hanno
già firmato, si
tratta solo di
spedirle), chi
voleva aspettare
ancora qualche
giorno per non
rischiare di
perdere le
spettanze
arretrate, chi era
incerto su come
agire. Tante le
ipotesi: sciopero,
comunicato stampa
congiunto, far
partire la messa
in mora. Alla fine
è prevalso il
buonsenso, e cioè
si è evitato di
far scoppiare la
grana alla vigilia
dell'importante
appuntamento
contro il Palermo
di Zamparini. E
soprattutto si è
evitato di
amareggiare le
feste dei
napoletani. Si è
deciso di
aspettare Naldi,
che si è
presentato al
Centro Paradiso
dove ad attenderlo
non c'era tutta la
squadra: qualcuno
non se l'è
sentita di fingere
una stretta di
mano o un sorriso
di circostanza
dopo essere stato
preso in giro per
l'ennesima volta.
Naldi è arrivato
puntuale a Soccavo
con tante uova di
cioccolato da
distribuire fra
gli atleti. Senza
però il libretto
degli assegni. Come
volevasi
dimostrare. Mezzi
sorrisi e frasi di
circostanza. Poi
quando hanno
lasciato il campo
di allenamento,
gran parte dei
calciatori hanno
preferito cedere
l'uovo di
cioccolata ai
fedeli ragazzini
che, approfittando
del giorno
festivo, erano
giunti al campo
per vedere la
seduta degli
azzurri. Uova a
iosa, dunque, da
parte del
presidente. Senza
l'attesa sorpresa,
e cioè senza
sghei. Ma la
situazione è
delicata. Naldi è
persona perbene,
non sta onorando
però gli impegni
presi.
Difficilmente i
giocatori
aspetteranno
venerdì per
sentirsi dire la
data della
retribuzione. Con
il rischio che
venga disattesa
anche la prossima
data,
verosimilmente un
giorno di maggio.
Chi ha una
famiglia da
mantenere, un
mutuo da pagare
deve tutelarsi, ed
è gusto che lo
faccia. Insomma,
martedì
probabilmente
partiranno le
lettere di messa
in mora. Nel
frattempo, i
tifosi azzurri
passeranno una
Pasqua serena. Non
così i giocatori
del Napoli. Il
cadeau di Naldi,
è finito nelle
mani di
giovanissimi
aficionados, gli
unici spensierati
e felici
nell'intera
vicenda perché si
accontentavano del
cioccolato e non
della sorpresa
mancante. Uova a
iosa, euro zero. I
problemi
rimangono, anzi,
si aggravano. E
l'uovo di Toto non
può essere l'uovo
di Colombo.
L'avvocato De
Palma e i
calciatori lo
sanno bene. E
presto ce ne
accorgeremo tutti.