VENTURA
E BENEDETTI SI GIOCANO
LA
PANCHINA
Napoli-Benevento,
derby inedito ma comunque
affascinante e partita che
può valere una stagione sia
per le due formazioni quanto
per gli allenatori. Infatti
in caso di risultato
negativo uno dei due
allenatori, Ventura e
Benedetti per la precisione,
potrebbe fare le valigie. Già
domenica scorsa dopo il
crollo con il Chieti
qualcuno dagli spalti ha
chiesto la testa di Ventura,
giudicato il primo
responsabile di
quest’inaspettata debacle
di inizio stagione. Ma
subito De Laurentiis ha
messo acqua sul fuoco
confermando il tecnico non
solo per questa stagione, ma
anche per la prossima. Però
sappiamo tutti quanto nel
calcio la parola vale e
quindi ci sentiamo di dire
che domenica Ventura sarà
sotto esame. Lui lo ha
capito e non a caso ha
deciso di ascoltare il
consiglio datogli dal
presidente dopo la partita
con il Chieti. De Laurentiis,
che ancora una volta ha
ammesso di non capire nulla
di calcio, si è travestito
da Berlusconi invitando
Ventura a far giocare
contemporaneamente Toledo ed
Abate, i quali secondo lui
potrebbero permettere al
Napoli di avvicinarsi più
frequentemente alla porta e
quindi segnare. Con questa
uscita inaspettata di De
Laurentiis, ecco che le male
lingue hanno cominciato a
dire, e lo faranno ancora,
che Ventura si lascerà
condizionare dal presidente
e cambierà. Diciamo che
potrebbe anche essere così,
però non possiamo
assolutamente pensare che un
allenatore di grande
personalità come Ventura
dia ascolto ad un
osservazione, seppur del
presidente, senza aver
valutato attentamente quanto
questa soluzione possa
incidere sugli equilibri di
una squadra che, diciamo la
verità, finora non ha mai
avuto. Ecco, forse Ventura
aveva compreso di cambiare
modulo ben prima di quanto
lo avesse capito De
Laurentiis e già dalla
settimana scorsa aveva
pensato, salvo poi fare un
passo indietro, di inserire
contemporaneamente i due
cursori di fascia. Dopo la
scoppola con il Chieti è
giunto il momento di
cambiare per permettere al
Napoli di invertire la
tendenza e risalire
posizioni. In verità mai ci
saremmo aspettati un Ventura
che schiera la difesa a
quattro, ma le indicazioni
della vigilia lo prevedono
così come prevedono un
modulo fin troppo offensivo
che può essere importante
per permettere agli
attaccanti di segnare, ma
rischia di far ballare
troppo la difesa. Il tutto
lascia intendere che Ventura
ha intuito di non avere più
la fiducia di un tempo e
quindi si gioca il tutto per
tutto per salvare una
panchina che mai avrebbe
pensato fosse così in
discussione.
Stesso
discorso vale per Benedetti.
Un allenatore che in serie
C1 vanta parecchia
esperienza e che a Benevento
arrivò l’anno scorso a
metà stagione per rilevare
Nello Di Costanzo. La sua fu
una cavalcata trionfale che
permise al Benevento di
giocarsi la serie B salvo
perderla in modo molto
discutibile. Ha lavorato
bene e la società ha
ritenuto giusto
confermandolo per
riprovarci. Ma anche qui si
è visto come nel calcio un
allenatore deve sempre
dimostrare e tutto quanto
fatto in passato è già
abbondantemente alle spalle.
I risultati stavolta non
vogliono proprio venire ed
il Benevento, costruito per
la B, naviga nel
centro-bassa classifica a
pari punti con il Napoli. A
questo punto, nonostante il
ds Raffaele Sergio lo
smentisca, anche per
Benedetti la situazione si
è fatta pericolosa.
Napoli-Benevento
sarà sicuramente la partita
di Raffaele Sergio. Ex
terzino sinistro con tante
presenze in serie A, Sergio
ha vestito per quattro
stagioni la maglia dei
sanniti e due quella del
Napoli. La sua esperienza in
maglia azzurra è stata
molto difficile in quanto
nella prima stagione è
crollato nel marasma
generale della prima
retrocessione mentre nella
seconda non è quasi mai
entrato negli schemi di
Ulivieri finendo pian piano
fuori dai giochi. Oggi è il
ds del Benevento ed ha già
detto di sentire la gara con
il Napoli in modo
particolare.
Alessio
Borrelli
5/11/2004
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