VERTICAL
VISION – POMPEA
98-85
(28-22,47-46,69-64)

Vertical
Vision Cantù – Kaukenas
24, Rogers 18, Michelori
2, Miralles 15, Stonerook,
Kelecevic 8, Blizzard 14,
Morandais 13, Jones 4.
N.e. Gay, Pozzi, Arnaboldi
All. Sacripanti
Pompea
Napoli –
Fevola ne, Garrett
, Gatto , Spinelli 15 ,
Allen 21 , Albano 4, Rocca
9, Dalipagic 8, Andersen
6, Trepagnier 22. All.
Mazzon
Arbitri:
Paternicò, Corrias,
Crescenti.
Note:
Tiri liberi - Cantù
20/24, Napoli 13/20;
rimbalzi – Cantù 36 (
Stonerook 7), Napoli 32 (
Allen, Rocca, Trepagnier e
Andersen 5).
Adesso
si può cominciare a
utilizzare la parola
crisi. Del resto, dopo la
quarta sconfitta
consecutiva rimediata a
Cantù, è inutile
nascondere la realtà: la
Pompea, dopo l’illusione
di inizio campionato, al
termine di questa
infruttuosa tourneé in
Lombardia, con la
parentesi interna con
Livorno, dove ha rimediato
solo botte, oltre che in
Brianza, anche a Varese e
Milano, si appresta a
recitare un ruolo di
comparsa in questo
campionato.
Non
può essere una scusante
l’infortunio a Penberthy,
o gli acciacchi di Garrett
e Gatto. Ciò che manca
alla squadra azzurra è la
personalità, quella per
intenderci che avrebbe
evitato di perdere in casa
con i labronici o di
violare il Palalido.
I
dati difensivi sono
impietosi: anche questa
sera Napoli ha sofferto
tantissimo subendo 98
punti, soprattutto dal
perimetro, mentre fatica
tantissimo a trovare la
via del canestro.
Troppe
giocate da playground,
personalismi che non
portano da nessuna parte
se non nel baratro più
profondo.
E’
tempo di cambiare, subito,
registro, a cominciare da
domenica prossima con la
gara casalinga con la
Bipop Reggio Emilia
altrimenti, ne siamo
certi, il presidente
Maione darà il via ad un
repulisti generale.
La
cronaca di questa serata
canturina vede la Pompea
partire con la solita
amnesìa di inizio partita
che le procura un handicap
di 15 lunghezze
(25-10 all’8’). A
cavallo dei due quarti si
assiste ad una reazione
d’orgoglio dei
partenopei che con un
parziale di 16-3 rientrano
in gara grazie ai soliti
Spinelli e Dalipagic, per
mettere la testa avanti
sul finire di frazione con
una tripla del figlio d’
“arte” slavo.
Ma
Cantù stasera, come tutte
le avversarie incontrate
dai napoletani fino ad
oggi, è scatenata dai
6,25 e va al riposo lungo
col vantaggio minimo.
Ripresa
che si apre con Napoli
avanti di tre, ma Rogers e
Kaukenas sono scatenati
dalla distanza e la
Vertical Vision riprende
la fuga (64-56 al 28’).
I napoletani tentano di
rimanere aggrappati alla
partita alla penultima
sirena, ma i buoi
canturini sono ormai
scappati (79-65 al 35’),
chiudendo di fatto la
contesa, ed emblematica la
stoppata subita da Albano
su un tentativo da tre nel
finale di gara, un
manifesto su ciò che è
oggi la Pompea, una
squadra di fascia media.
Speriamo che il nostro
giudizio sia affrettato e
smentito clamorosamente in
futuro.
Carmine
Casella
29/10/2004
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