VOTI
DI FINE STAGIONE
Fine
campionato, è tempo di voti ed esami,
ecco la pagella annuale degli azzurri,
con il loro rendimento ed utilità
alla causa azzurra. Valevole per
decidere chi confermare e chi gettare
via per una nuova gestione condotta
con programmi seri ed ambiziosi.
PORTIERI
MANCINI
6
Campionato
altalenante, alcune incertezze sono
state decisive, alcune grandi parate
altrettanto, ma visto il risultato
finale della squadra sono state più
pesanti le prime.
ROCCATI
s.v.
Subito
bocciato dal mister, non ha avuto
occasioni per farsi vedere se non
qualche partita in amichevole e in
Coppa Italia.
DIFESA
BONOMI
7,5
Probabilmente
il migliore e più utile calciatore di
quest’anno, arrivato tardi, ma
meglio tardi che mai, è stato la
roccia della difesa, ha bloccato con
le buone o le cattive, tutti. Mai
domo, ha combattuto con grinta
irresistibile in ogni gara.
Eccezionale.
LUPPI
7
Il
vecchio lupo della retroguardia è
stato una sorpresa positiva, oltre che
dimostrando di poter essere un
baluardo importante della difesa, con
i suoi quattro gol, tutti importanti,
ha ridato speranze nel finale di
campionato del Napoli, lui è uno di
quelli che non ha mai mollato.
Sicurezza.
VILLA
6,5
Preso
a costo zero l’anno scorso, ha
giocato bene dando garanzie di
esperienza al reparto difensivo,
sicuramente il reparto migliore della
squadra anche per merito suo.
BOCCHETTI
6
Alla
sua prima stagione da titolare alterna
luci ed ombre prima di bloccarsi nel
finale per un brutto infortunio. E’
l’unico terzino sinistro di ruolo
che ha il Napoli, e questo lo carica
di molte responsabilità, bravo nella
fase difensiva, ha molto da imparare
nelle sovrapposizioni offensive e nei
cross, deve lavorare sulla tecnica ma
è indubbiamente un giovane di valore
su cui puntare per il futuro.
TROISE
5,5
Doveva
essere la stagione della sua
consacrazione, ma il modulo a zona di
De Canio lo penalizza, è
indubbiamente più abile nella
marcatura ad uomo, come dimostrato la
scorsa stagione con Mondonico, ma
soffre anche la mancanza di fiducia
attorno a lui, è stato comunque utile
a farsi trovare pronto quando serviva.
Da recuperare anche moralmente.
CARUSO
5,5
Il
giocatore più infortunato della
storia del calcio Napoli si è fatto
finalmente vedere all’opera, ma
proprio a causa dei tanti stop, con
discontinuità, e questo ne ha frenato
l’esplosione, ha giocato sempre in
maniera ordinata, soffrendo però gli
avversari più veloci e tecnici,
chiuso poi dai tre titolari.
BACCIN
5,5
Il
voto dipende essenzialmente
dall’infortunio che lo ha bloccato
per quasi tutta la stagione e che ne
ha impedito l’utilizzo, è stato
invece indispensabile per De Canio
finché è stato a disposizione,
utilizzato però più da ala destra
che da terzino, non ha potuto dare
sfogo alle sue migliori
caratteristiche. Se sta bene è da
conferma.
SABER
5
Per
questa stagione è stato davvero un
mistero, a settembre ha iniziato a
litigare con tutti in società perché
voleva andare via, messo fuori
squadra, le esigenze di un organico
stentato lo hanno richiamato tra i
titolari, ma è stato poco, perché
uno strano infortunio lo ha messo ko a
dicembre e non se ne hanno avuto più
notizie.
QUADRINI
4,5
Ci
si ricordava di lui nella Roma
zemaniana, era un giocatore
promettente, ma le promesse non sono
state mantenute. Utilizzato sia come
esterno destro che sinistro, si fa
ricordare più per una espulsione
stupida contro il Modena che per le
sue sgroppate insignificanti sulle
fasce.
LOPEZ
3
Arrivato
a gennaio nell’ambito
dell’operazione Jankulovski, come
tanti è giunto a Napoli pieno di
acciacchi, ha giocato una sola
disastrosa partita da titolare, ed è
meglio che percorra altri lidi, è in
prestito e non crediamo che la società
muoia dalla voglia di riscattarlo.
CENTROCAMPO
JANKULOVSKI
7
Il
ceco delle meraviglie è già stato
ceduto all’Udinese, e questo sarà
ricordato come un altro degli affaroni
fatti al mercato delle pulci chiamato
S.S.C. Napoli, ne siamo certi, lo
rimpiangeremo come i vari Zola,
Ferrara, Cannavaro, ecc.. Ceduto a
gennaio, si è sempre impegnato come e
più degli altri dando un
impareggiabile esempio di
professionalità e di attaccamento
alla squadra.
AMETRANO
6,5
La
grinta e la corsa sono le sue armi,
non smette mai di lottare,
impegnandosi per il bene della
squadra. In fatto di tecnica e
dribbling sulla fascia, non sarà il
migliore dei calciatori, ma la sua
forza e la sua combattività devono
essere al servizio del Napoli del
futuro.
MAGONI
6
Capitano
coraggioso dopo l’accantonamento di
Moriero, il Mago è stato l’artefice
della prima rincorsa azzurra, per
tutto il girone d’andata ha tirato
la carretta accollandosi sulle spalle
tutti i problemi del centrocampo,
inventandosi: rifinitore, regista,
mediano, esterno destro e sinistro.
Nel girone di ritorno ha pagato la sua
età e non è più riuscito a
coniugare quantità e qualità,
mostrandosi spesso in affanno, gli
dobbiamo comunque un grazie, in quanto
è affezionato alla maglia, ma
sappiamo anche che non sarà
confermato. Addio.
MONTEZINE
6
Il
brasiliano gracile dal buon sinistro
arrivato ad ottobre, dovrebbe essere
riconfermato dalla società, infatti
fa anche lui parte della cessione di
Jankulovski all’Udinese,e così da
gennaio è 100% del Napoli. E’
discontinuo e leggero, come tutti i
giovani rifinitori, ma siamo certi che
impegnandosi sin dal ritiro a
migliorare potrà essere un
protagonista.
VIDIGAL
5,5
Il
portoghese dal ginocchio fragile è
stato una grande delusione, recuperato
tardi alla causa dai suoi malanni,
doveva fare la differenza in B, ed
invece niente, solo a sprazzi, tra un
piagnisteo di voler cambiare squadra
ed un altro, ha dimostrato il suo
valore. Sarà sicuramente ceduto ma
senza rimpianti.
HUSAIN
5
Era
uno dei pochi pezzi pregiati che non
aveva fatto storie dopo la
retrocessione, ma in un Napoli senza
gioco e qualità si era perso anche
lui, non offrendo ciò che poteva.
E’ stato dato in prestito a gennaio
per sbloccare il suo ingaggio che
doveva andare a Grabbi, poi Ferlaino
bloccò il trasferimento
dell’attaccante. Il mediano
argentino, oggi al mondiale Fifa,
sarebbe stato molto utile, non
sappiamo però con quale spirito torni
a Napoli, probabile anche una sua
cessione.
CRISTIANO
5
Oggetto
misterioso per tre quarti del
campionato, arrivato in cambio di Di
Vicino dalla Salernitana, è entrato
in prima squadra dalla partita con il
Crotone, non ha fatto vedere granché,
forse perché non è riuscito a
giocare spesso, De Canio però lo ha
impiegato pochissimo dall’inizio
partita.
ALESSI
4,5
Nel
finale di stagione ha avuto finalmente
le sue chances per dimostrare il suo
valore, e le ha sprecate tutte, privo
della tecnica necessaria per giocare
da rifinitore, non ha né la forza né
la visione di gioco per fare il
regista a buoni livelli. Forse hanno
avuto ragione Novellino e Zeman a
considerarlo un giocatore da C.
BIGICA
4
Un
altro dei calciatori più visti in
infermeria, si aspetta sempre che
arrivi la stagione del suo rilancio,
ed invece, nonostante abbia
indubbiamente dei numeri, non riesce
mai ad imporsi a causa delle sue
cattive condizioni fisiche che gli
impediscono di giocare con continuità.
MORIERO
3,5
Cosa
dire dell’ala destra italiana ai
mondiali di Francia, anche lui in
serie B era considerato un lusso, ma
ostacolato da una infinità di
infortuni, alcuni probabilmente falsi,
non ha giocato una sola partita come
ci si aspettava. I suoi rapporti con
De Canio, che spesso lo ha impiegato
come attaccante, si sono
immediatamente deteriorati, ed anche
di lui, che ad inizio stagione doveva
essere capitano e simbolo della
squadra, si sono presto perse le
tracce, questa stagione la ricorderà
giusto per l’ingaggio preso senza
fatica.
ATTACCO
STELLONE
7
E’
il simbolo del Napoli, anche per
quanto riguarda gli infortuni, non
c’è molto da dire, è un grande
giocatore che è stato sempre oppresso
da continui problemi alle ginocchia,
se lo avessimo avuto integro per tutta
la stagione, il nostro attacco non
sarebbe stato forse così anemico. La
sua probabile cessione è un dolore,
speriamo che la nuova dirigenza riesca
a trattenerlo, perché nelle partite
in cui ha giocato ha sempre fatto
vedere grandi cose, anche quando ha
dovuto fare da solo, vista
l’incapacità del centrocampo a
creare palle-gol per gli attaccanti.
RASTELLI
5,5
Un
gran lavoro di macina chilometri, si
è sacrificato a giocare anche da
terzino quando il mister glielo ha
chiesto, sempre col sorriso sulle
labbra ha giocato più per la squadra
che non per sé, ma sotto porta ha
sprecato la maggior quantità di
occasioni gol, merce rara in questo
Napoli, possibile. La sua partita con
la Reggina ha probabilmente condannato
il Napoli alla B, e, purtroppo per
lui, sarà ricordato più per questo
che non per qualche sua ottima
prestazione.
ARTISTICO
5
Doveva
essere la spalla di Stellone quando è
arrivato a gennaio, ma il Napoli
poteva permettersi solo giocatori
rotti, ed allora di Stellone è stato
solo compagno di stanza in infermeria.
Peccato perché ha fatto intravedere
buone cose.
GRAFFIEDI
5
Qualche
gol decisivo lo ha fatto, facendo
vedere buone qualità da opportunista,
ma palla al piede non è riuscito a
dimostrare di aver superato i problemi
che lo avevano fatto allontanare dal
Milan che aveva creduto in lui.
Inconcludente, tende spesso a
nascondersi e non è assolutamente
incisivo nelle manovre d’attacco.
SESA
4,5
Ennesima
delusione, nei suoi propositi c’era
il desiderio di riscattare una annata
disastrosa in serie A culminata con la
retrocessione, le sue affermazioni che
quest’anno avremmo visto il vero
Sesa si sprecavano durante il ritiro,
bè se è questo il vero Sesa, si
farebbe bene a venderlo al più
presto.
PAVON
4,5
Altro
scarto dell’Udinese come Lopez
Esteban è stato subito ben accolto
dai tifosi, la sua velocità, il suo
passaporto di stella della nazionale
dell’Honduras, in un Napoli privo di
bocche da fuoco, lo facevano apparire
un buon giocatore. Invece ha solo
corso inutilmente per i campi di
gioco, non incidendo minimamente in
attacco e non segnando neanche un solo
gol. Da restituire al mittente.
FLORO
FLORES s.v.
Ha
giocato poco, ma è, a detta di tutti
gli addetti ai lavori, l’attaccante
del futuro. Da coccolare.
ALL.
DE CANIO 6,5
Il
mister in estate ha messo subito le
mani avanti, il Napoli così come era
non era competitivo per la A, perché
incompleto, ed inoltre la lunga serie
di infortuni e delusioni gli hanno
sottratto un buon numero di atleti.
Non è riuscito a tenere una
formazione base, se non in difesa,
proprio per gli infortuni che hanno
falcidiato gli azzurri, e questo si
paga sul terreno di gioco. Ha creato
un buon gruppo, ma non è però
riuscito mai a dargli un gioco, e c’è
il dubbio che, forse, si poteva fare
di più. E’ però un patrimonio
della società anche per
l’esperienza maturata in questa
stagione travagliata, conosce ormai
bene l’ambiente e non sarebbe il
caso di ripartire ancora da zero.
Raimondo
Miraglia
|