W LE POZZECCATA

 

     

 

Se Sparta piange Atene non ride. Oltre al calcio, delle cui fidejussioni è inutile trattare, anche il basket attraversa un momento difficile.

Quest’estate ha tenuto banco la vicenda Virtus; alcuni mancati pagamenti da parte della gloriosa società bolognese ne hanno decretato un fallimento tanto imprevedibile quanto evitabile. Non sappiamo come finirà, forse ci sarà un ripescaggio, ma di sicuro il campionato di A1 perderà una pretendente al titolo nonché una partitissima come il derby delle due Torri.

Tutto questo mentre nella nazionale, con gli Europei di settembre alle porte, scoppia l’ennesima grana Pozzecco.  

Gianmarco Pozzecco, il Poz per chi mastica pallacanestro, è uno dei cestisti più rappresentativi del nostro campionato, di sicuro il più discusso. Il suo rapporto con la nazionale è alquanto tormentato; tre volte si sono messi insieme e tre volte si sono lasciati.

Il play triestino è un giocatore indubbiamente difficile da gestire. Con il suo  carattere fin troppo schietto e la sua allergia ad eccessivi carichi di lavoro ha avuto problemi con molti dei suoi allenatori.

Solo per restare in tema nazionale, nel ’97, anno della sua prima convocazione, era convinto di non essere adatto al gioco di Ettore Messina, poi non sopportò la rigida disciplina di Boscia Tanjevic. Fu estromesso, richiamato e poi di nuovo allontanato proprio alla vigilia degli Europei del ’99.

Questo tiraemolla gli provocò la maggiore amarezza della sua carriera; quella nazionale si aggiudicò il torneo continentale senza di lui.

Sembrava che l’avvento di Carlo Recalcati sulla panchina azzurra ponesse la parola fine alla telenovela, ma così non è stato. Anche con il C.T. suo amico sin dai tempi di Varese ci sono stati i problemi che hanno provocato il terzo divorzio dalla nazionale.

Terzo divorzio che sarà anche l’ultimo dato che all’orizzonte non si profilano segni di riconciliazione nonostante l’atteggiamento (questa volta) pacato ed accomodante da ambo le parti.

Peccato, questo matrimonio proprio non s’ha da fare.

Chissà se ci sarà matrimonio con Maurizia Cacciatori; la pallavolista, alla quale il play è sentimentalmente legato, è stata anche lei giubilata dalla nazionale proprio alla vigilia del Mondiale vinto in Germania…quando si dice “Dio li fa e poi li accoppia”.

Il Poz, un paymaker puro che tutti gli allenatori detestano ma che tutti vorrebbero, simpaticone e piantagrane, compagnone e rompico… insomma una testa matta  con tutti i crismi.

Ma ce ne fossero come lui!    

 

Antonio Gagliardi

                                                                        19/8/2003

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