E' LA SOLITA ITALIETTA

 

 

Le brutte figure ad Atene arrivano dal calcio. E’ il solito calcio italiano sotto accusa che riesce addirittura a perdere contro i modesti islandesi e che per poco non viene sbattuto fuori dalle Olimpiadi per mano del Paraguay. Il calcio italiano è in crisi, è innegabile. I nostri giocatori, viziati e permalosi, da troppo tempo ormai stanno riservando solo amarezze ai tifosi del Bel Paese. E’ da venti anni che nessun successo importante viene conquistato. Soprattutto le delusioni degli ultimi anni debbono far riflettere e non poco. L’uscita dai Mondiali Nippocoreani, poi le delusioni patite all’Europeo di Portogallo: risultano tutti segnali davvero evidenti dello scricchiolio pauroso delle nostre fondamenta. E la colpa, gira e rigira, possiamo tranquillamente farla risalire al solito Carraro che mal governa da anni il pianeta del calcio nostrano. Lasciamo perdere qui, ora, gli scempi attuati dal banchiere amico di Berlusconi in tema di doping, passaportopoli, calcioscommesse e quant’altro; il problema di Carraro è che ha poco peso e credito sul panorama internazionale, tant’è che ai Mondiali in Oriente siamo stati fatti fuori senza colpo ferire da un arbitro palesemente in mala fede. In seguito poi, nessuno ha mosso un dito, compreso Carraro, per far luce su quella losca vicenda. Anche in Portogallo le cose non sono andate certamente meglio. Anzi, si è permesso a due Nazionali, Danimarca e Svezia, certamente non influenti come la nostra, di potersi accordare tranquillamente a spese dell’Italia e produrre un 2-2 annunciatissimo che ha fatto inorridire i veri sportivi. Insomma, Carraro, il cui mandato si estinguerà finalmente a novembre, da quando è presidente della Figc ne sta combinando di cotte e di crude per far saltare il giocattolo calcio. Ci auguriamo, ora, che i suoi compagni di merende, e qui ci riferiamo a Galliani, a Girando e a Berlusconi, comprendano che anche per loro, Carraro potrebbe risultare devastante e dunque non stiano già architettando qualche trama per riconfermare il banchiere nemico del Napoli su quella poltrona. Sarebbe davvero un qualcosa che non gli perdoneremmo…

 

 

  

Vincenzo Letizia                                      19/8/2004

 

INDIETRO